(segue) Il discorso di Eboli
(6 luglio 1935)
[Inizio scritto]

      A coloro che pretenderebbero di fermarci con carte o parole, noi risponderemo col motto eroico delle prime squadre d'azione ed andremo contro chiunque, di qualsiasi colore, tentasse di traversarci la strada.
      Ricordate che quando le forze non furono troppo disuguali i soldati italiani batterono regolarmente gli etiopici. Adua vide 14.000 Italiani contro 90.000 abissini, ma la strage di costoro fu così grande, che alla sera, gli abissini levarono il campo e si ritirarono sulle montagne. L'eroismo dei soldati Italiani in quella giornata fu magnifico e riconosciuto dal mondo intero. Adua fu perduta non dalle nostre truppe, bensì da un Governo che non si preoccupava del sacrificio dei soldati, ma delle abiette manovre parlamentari.
      A voi, Camicie Nere volontarie della mia terra, che ha «nel sangue il combattimento» come tutta, del resto, la gioventù di questo tempo fascista, a voi, Camicie Nere del solido Piemonte e dell'ardente Sicilia, a voi dico che siamo impegnati in una lotta d'importanza decisiva e che siamo irremovibilmente decisi a portarla sino in fondo.