(segue) Ai bonificatori
(26 ottobre 1935)
[Inizio scritto]
Stasera, tornando alle vostre
case, potrete festeggiare la premiazione bevendo qualche bicchiere di
vino. State però bene attenti perché c'è un
proverbio che dice: chi non beve mai vino è un agnello, chi ne
beve giusto è un leone, chi ne beve troppo è un asino.
Tenetevi nella misura giusta.
Poi, passata la premiazione, vi
applicherete subito al lavoro dei campi che vi attende, cioè
alle semine. Dopo un lungo periodo di siccità, queste pioggie
fanno molto bene, di modo che, se le stagioni ci saranno propizie
l'anno prossimo dovremmo avere un raccolto superiore a quello di
questo anno, in modo che non ci saranno preoccupazioni da quella
parte. (Applausi prolungatissimi, calorosi).
Ho capito da questo vostro
applauso che come sempre avete le scarpe grosse ma il cervello fino.
Tornate tutti al lavoro e date a
tutti i vostri camerati una sensazione di fierezza e di orgoglio.
Voi non siete una categoria di
seconda classe nella vita della Nazione.
Dovete avere la coscienza di
questo, dovete diffonderla fra tutti i rurali d'Italia, sui quali la
Rivoluzione delle Camicie Nere ha contato ieri e conterà
domani. (Ovazione prolungata, ardentissima).
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