“Studium Urbis”
(31 ottobre 1935)
Il 31 ottobre
1935-XIV, si inaugurava solennemente in Roma la nuova Città
Universitaria. Come sempre il Duce alterna e collega le cure per
l'espansione e la lotta politica alle cure per l'elevazione e il
potenziamento di tutte le manifestazioni della vita nazionale. Così
si rivela in atto quella piena unità di fattori spirituali e
di attività pratica che è propria della civiltà
fascista. Mentre a Ginevra si perpetrava il «crimine assurdo»
delle sanzioni, il Duce trovava, nell'austera solennità dello
Studio Romano, le parole forti, elevatrici e serene, che formano il
seguente discorso:
Signori! Camerati! Professori e
Studenti!
Questa che viviamo stamane può
definirsi un'ora storica, un'ora che rimarrà consegnata alla
storia. Rinasce l'Università di Roma, evento di straordinaria
significazione e portata.
L'Università di Roma è
nata il 20 o il 21 aprile (questa differenza non ha molta importanza)
del 1303, essendo Papa Bonifacio VIII. Ha quindi seicentotrentadue
anni di vita.
Ci sono in Italia delle Università
che hanno una anzianità molto maggiore: ad esempio Pavia,
Bologna, Pisa, Padova, Napoli. Tuttavia 632 anni di età
rappresentano un lasso di tempo rispettabile.
Il problema del riassetto edilizio
dell'Università di Roma si pose immediatamente dopo il 1870.
Conformemente alla pratica dei vecchi regimi, il problema si trascinò
da una generazione all'altra. Si affacciarono delle soluzioni di
compromesso, ma poiché nella vecchia e venerabile «Sapientia»
gli studenti non potevano più esservi ospitati, il problema
andava affrontato e risoluto integralmente.
(segue...)
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