Due vecchi conti
(11 novembre 1935)


      L'anno XIV dell'Era Fascista rimane nella Storia come l'anno in cui il Fascismo ha vinto la sua guerra e conquistato l'Impero: l'anelito ideale di tanti anni di lotta e di progressive conquiste, il profondo rinnovamento del Popolo italiano, l'azione diuturna, tenace, sistematica del Duce - tutte le vicende eroiche e le attuazioni realistiche di tredici anni di Regime hanno il loro sbocco nella creazione dell'Impero Italiano d'Etiopia, che corregge le ingiuste partizioni delle colonie, dà largo campo d'espansione al Lavoro italiano e aumenta il prestigio politico dell'Italia nel mondo. In questo volume si raccolgono pertanto i soli scritti e discorsi dell'anno quattordicesimo, che sta a sé, per la conquista, l'inizio e la formazione dell'Impero. Per ciò che riguarda le vicende politiche che precederono l'inizio delle ostilità rimandiamo al volume IX. Come è noto, la mobilitazione nazionale del 2 ottobre 1935-XIII, segnava l'inizio dell'azione in Affrica Orientale.
      Il XIII anniversario della Marcia su Roma (28 ottobre 1935-XIII) e il XVII anniversario della Vittoria trascorsero, nel fremito dell'ora, fra il più travolgente entusiasmo; e il 4 novembre già si sapeva — per le deliberazioni prese a Ginevra il 2 novembre — che le sanzioni erano decise e dovevano aver inizio nella data nefasta e indimenticabile del 18 novembre. Intanto l'azione bellica si iniziava sotto i migliori auspici: i nostri combattenti, con le conquiste di Adua e Macallè rivendicavano la memoria dei nostri Morti, affrancavano la Storia d'Italia dal peso di eroiche ma dolorose memorie. Questi sono i due vecchi conti a cui il Duce allude in queste brevi parole incisive, pronunciate — dal balcone di Palazzo Venezia — l'undici novembre 1935-XIV, dopo aver passato in rivista le truppe del Presidio di Roma.

(segue...)