Alle donne d'Italia
(2 dicembre 1935)


      Il 18 novembre 1935-XIV ebbero inizio le sanzioni, deliberate dalla Società delle Nazioni contro l'Italia, accusata di aver violato il Patto aprendo le ostilità contro l'Etiopia. Era un ignobile ricatto, in cui la Società delle Nazioni poneva in gioco il proprio prestigio morale: le ragioni dell'Italia non erano state ascoltate; il memoriale documentario dell'Italia — su le violazioni abissine, su le atrocità etiopiche, su lo schiavismo e le razzie — non era stato tenuto in alcun conto. L'ingiustizia era palese e la data del 18 novembre è murata nelle lapidi, in ogni parte d'Italia, perché i figli e i più lontani nepoti rammentino il tentativo di ricatto e d'aggressione economica, assai più grave come attacco morale che per la sua efficacia materiale. Tutto il Popolo Italiano, raccolto intorno al Duce, è insorto come un sol uomo. Di fianco alla lotta delle armi si è svolta, intensissima, la lotta della produzione. Questa forza di Popolo, unita alla ferrea volontà del Governo e del Partito, ha vinto la guerra delle sanzioni come i combattenti vincevano la guerra delle armi. Le sanzioni sono state una miserevole arma spuntata, che ha recato più danno agli altri che a noi.
      Il due dicembre 1935-XIV, il Duce affidava alle Madri e Vedove dei Caduti e a tutte le Donne d'Italia la fiera consegna di suscitare gli animi con l'esempio, con l'opera assistenziale, con l'attività suscitatrice. E le Donne d'Italia hanno saputo corrispondere degnamente all'altissimo compito. Poco tempo dopo, il 18 dicembre 1935-XIV, un mese dopo l'inizio delle sanzioni, la «Giornata delle Fedi» raccoglieva il tributo ardente di tutte le Donne d'Italia, che hanno dato i loro anelli nuziali e le loro gioie alla Patria, e i doni di oro e d'altri metalli si sono continuati ininterrottamente, come la potenza d'un vero plebiscito nazionale. L'esempio venne dato, nel Campidoglio, dalla Regina d'Italia. Lo slancio entusiastico ha raccolto in unità le Donne di tutti i ceti sociali, rinnovando i fasti leggendari dell'antica Roma, L'inizio di questa ondata spirituale che ha pervaso l'intera Nazione è nella cerimonia del 2 dicembre 1935-XIV, nella quale il Duce, dal balcone di Piazza Venezia, rivolgeva alle Madri e Vedove dei Caduti adunate in Roma, le seguenti parole:

(segue...)