(segue) Dichiarazioni contro la politica sanzionista alla Camera e al Senato
(7, 9 dicembre 1935)
[Inizio scritto]
Intendo di riaffermare nella
maniera più netta che l'epilogo di questa crisi non può
consistere che nel pieno riconoscimento dei nostri diritti (applausi)
e nella salvaguardia dei nostri interessi africani. (Vivissimi
applausi).
Nell'attesa, l'azione continua in
Italia e in Affrica, dove Fanti e Camicie Nere, uniti nella volontà,
nella fede della Rivoluzione, daranno alla Patria la meritata e
decisiva vittoria.
Due giorni dopo —
nella tornata del 9 dicembre 1935-XIV — un ordine del giorno
veniva presentato al Senato dal Sen. Amm. Paolo Thaon di Revel, a cui
si erano associati numerosi Senatori. L'ordine del giorno era il
seguente:
«Il Senato
del Regno pienamente concorde con l'intera Nazione nell'incrollabile
decisione della resistenza all'iniquo ed assurdo tentativo di piegare
la volontà dell'Italia;
«riaffermando
l'assoluta legittimità dell'azione di difesa e di civiltà
intrapresa nell'Affrica Orientale, per le supreme esigenze di vita,
di sicurezza e di avvenire rivendicate dalla stessa augusta parola
del Sovrano;
«dichiara la
propria totale solidarietà con l'opera del Duce nella certezza
che essa saprà salvaguardare l'onore e i diritti d'Italia».
Dopo un discorso del Sen. Amm. Paolo Thaon di Revel Duca del Mare,
l'ordine del giorno fu approvato all'unanimità e per
acclamazione. Quindi, accolto da un'ardente ovazione, il Duce fece le
seguenti dichiarazioni:
Ringrazio il Senato per
l'unanimità del voto e per le eloquenti e significative
manifestazioni che lo hanno accompagnato.
Ancora una volta questa Assemblea
ha dimostrato di essere all'altezza del compito che la vita e la
storia assegnano alla progrediente Nazione.
(segue...)
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