Inaugurazione di Pontinia
(18 dicembre 1935)
La impresa in A.
O. e la lotta contro le sanzioni non hanno fermato di un solo istante
il ritmo intensissimo della vita nazionale. Le Città dell'Agro
Pontino redento, a breve distanza di tempo dalla loro fondazione,
iniziano la loro vita: ora è la volta della Città di
Pontinia, che il Duce inaugura, il 18 dicembre 1935-XIV, con il gesto
del seminatore. E anche in questa occasione, le sue parole
suscitatrici suonano decisa volontà d'azione contro il ricatto
sanzionistico.
Camicie Nere! Camerati Contadini
ed Operai!
E' un grido di gioia e di orgoglio
che noi oggi lanciamo nel cielo d'Italia. Inauguriamo Pontinia terzo
comune dell'Agro redento. Il nuovo comune si aggiunge agli altri 7500
della Nazione. Nell'anno prossimo fonderemo Aprilia, nel successivo
Pomezia e, quando avremo inaugurato quest'ultimo comune, la guerra
che noi abbiamo iniziato nell'Agro Pontino e che abbiamo tenacemente
condotto durante questi anni, potrà dirsi vittoriosamente
compiuta.
Inauguriamo Pontinia oggi, giorno
della fede, giorno nel quale tutte le feconde Madri d'Italia recano
sull'Altare della Patria o attorno ai monumenti dei Caduti il loro
anello nuziale, ma giorno anche di fede del Popolo Italiano nei suoi
diritti, giorno di fede sicura e indefettibile nei destini della
Patria.
Da ciò che abbiamo fatto
nell'Agro Pontino si può misurare la forza della nostra
volontà e la capacità organizzativa e creatrice della
Rivoluzione delle Camicie Nere.
Durante questi 14 anni del Regime
abbiamo riscattato terre incolte in ogni parte d'Italia.
Voglio dirvi che noi non manderemo
in terre lontane e barbare il fiore della nostra razza se non saremo
sicuri che sarà protetto dal Tricolore della Patria. Voglio
dire ancora che il Popolo Italiano, Popolo poco conosciuto nel mondo,
nel quale mondo circolano ancora i vecchi luoghi comuni di una falsa
letteratura, il Popolo Italiano, che strappa alla terra con fatica
assidua quotidiana il suo nutrimento, questo Popolo Italiano è
capace di resistere a un assedio lunghissimo, specialmente quando è
sicuro nella sua chiara e tranquilla coscienza che la ragione è
dalla parte sua, mentre il torto è dalla parte di quell'Europa
che negli eventi attuali disonora se stessa.
(segue...)
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