Alla memoria di Re Fuad
(4 maggio 1936)


      Alla Camera dei Deputati, nella tornata del 4 maggio 1936-XIV, l'Assemblea si radunò in un'atmosfera d'intenso fervore: si attendeva di ora in ora la notizia della presa di Addis Abeba. Venne invece il preannunzio della notizia, che il Duce volle riserbai e all'intero Popolo Italiano. Ma prima, nell'inizio della seduta, il Presidente della Camera, S. E. Costanzo Ciano, commemorò il Re dell'Egitto, Fuad, morto il 28 aprile 1936-XIV, il quale era stato un sincero e leale amico dell'Italia: la sua nobile memoria ben meritava una commemorazione in quel momento solenne. Il Duce, dopo il discorso del Presidente della Camera, prese la parola e si espresse nel modo seguente:

      Il Governo fascista si associa alle commosse parole con cui il Presidente della Camera ha ricordato la nobile figura di S. M. il Re Fuad.
      Con il Governo fascista è tutta la Nazione Italiana che sinceramente condivide il cordoglio del Popolo Egiziano.
      In Re Fuad — che aveva trascorso parte della sua gioventù in Italia, dove aveva assorbito la nostra cultura ed imparato la nostra lingua — mi piace di scorgere un simbolo di talune caratteristiche comuni all'Italia e all'Egitto; ambedue eredi di grandiose civiltà che furono di insegnamento al mondo intero e potentemente contribuirono al progresso universale; ambedue collegati da un comune mare interno, attraverso il quale hanno stretto ininterrotti legami di reciproca amicizia; ambedue interessati a sviluppare attraverso questo mare i loro rapporti ed i loro traffici.
      Re Fuad ha acquistato grandi benemerenze verso il suo popolo. Insieme con i predecessori della sua Dinastia, la storia lo annovererà quale mecenate illuminato e quale geniale propulsore nel campo dei progressi civili e sociali, come in quello della cultura e dell'arte.

(segue...)