(segue) La proclamazione dell'Impero
(9 maggio 1936)
[Inizio scritto]

      Quindi l'entusiasmo invase tutta l'Urbe, mentre a Piazza Venezia si rinnovavano le dimostrazioni: verso la mezzanotte il Duce, chiamato insistentemente dalla folla, si affacciò nuovamente, altre quattro volte, al balcone.
      Nella stessa sera furono sottoposti alla firma del Sovrano i seguenti Decreti:
      «VITTORIO EMANUELE III, per grazia di Dio e volontà della Nazione, Re d'Italia: Visto l'art. 5 dello Statuto fondamentale del Regno; Visto l'art. 3, n. 2, della legge 31 gennaio 1926-IV, n. 100; Vista la legge 9 dicembre 1928-VII, n. 2693; Riconosciuta l'urgenza e l'assoluta necessità di provvedere; Udito il Gran Consiglio del Fascismo; Sentito il Consiglio dei Ministri;
      Sulla proposta del Capo del Governo, Primo Ministro, Segretario di Stato; Abbiamo decretato e decretiamo:
      «Art. 1. — I territori e le genti che appartenevano all'Impero di Etiopia vengono posti sotto la sovranità piena ed intera del Regno d'Italia. Il titolo d'Imperatore d'Etiopia è assunto per sé e per i suoi successori dal Re d'Italia.
      «Art. 2. — L'Etiopia è retta e rappresentata da un Governatore generale che ha il titolo di Viceré, da cui dipendono anche i Governatori dell'Eritrea e della Somalia. «Dal Governatore generale, Viceré d'Etiopia, dipendono tutte le autorità civili e militari dei territori sottoposti alla sua giurisdizione.
      «Il Governatore generale, Viceré d'Etiopia, è nominato con Decreto Reale su proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato, Ministro Segretario di Stato per le Colonie.

(segue...)