(segue) Intervista al Daily Telegraph
(28 maggio 1936)
[Inizio scritto]

      Io ritengo che sarebbe una buona cosa cominciare, nella nuova e irrevocabile situazione, delle conversazioni per armonizzare gli interessi economici della Francia e della Gran Bretagna coi nostri, e per discutere tutte quelle altre questioni utili per stabilire le più amichevoli relazioni fra le tre Potenze.
      La questione dell'uso delle acque del Lago Tana sarebbe oggetto di negoziati fra le autorità italiane in Affrica e le autorità britanniche o egiziane sul posto?
      Gli interessi della Gran Bretagna, per quello che riguarda le acque del Lago Tana, saranno strettamente rispettati. Io l'ho già detto parecchie volte. Un accordo dovrebbe quindi essere facile e semplicissimo.
      È possibile evitare una corsa agli armamenti nell'Affrica?
      Non vedo alcuna ragione perché vi dovrebbe essere una corsa agli armamenti in Affrica.
      Cosa diverrà delle vaste guarnigioni che sono ora in Libia?
      Le guarnigioni in Libia non sono grandi come si crede. Esse non saranno ritirate finché la situazione nel Mediterraneo non sia migliorata. Ma tutte queste truppe saranno richiamate in Patria non appena le navi britanniche siano ritirate.
      Siete di opinione che sia desiderabile un riavvicinamento anglo-italiano? Quali passi potrebbe intraprendere la Gran Bretagna per facilitarlo? Si può dire che i rappresentanti italiani nell'Affrica Orientale hanno ordine di cercare una collaborazione amichevole con le autorità britanniche?
      Non soltanto un riavvicinamento anglo-italiano è desiderabile, ma è necessario; e per parte mia farò tutto quello che sta in mio potere per arrivarvi. Le relazioni tra le autorità britanniche e quelle italiane in Affrica sono sempre state corrette.

(segue...)