Al popolo di Lucania
(27 Agosto 1936)


      Il discorso al Popolo di Lucania si distanzia di oltre un mese dalla fine delle sanzioni (15 luglio 1936-XIV). Prima si ha un periodo di attività silenziosa. Le disposizioni per la sistemazione e il potenziamento dell'Impero; i gravi problemi della politica internazionale, e particolarmente europea, sempre vivi e assillanti; lo sviluppo delle molteplici attività costruttive, sociali, corporative della Nazione in perenne ascesa sembrano far sì che il Duce preferisca, alla viva parola rivolta alle masse, il lavoro silenzioso.
      Il 19 agosto 1936-XIV, Egli rompe il silenzio per elogiare i rurali di Pontinia. Trebbia Egli stesso il grano da Lui seminato, poi, chiamato insistentemente dalla folla delle nuove terre redente pronuncia poche parole che non vengono riportate integralmente, ma soltanto riassunte dalla Stampa. Pone in rilievo come il Patto colonico testé firmato rappresenti un progresso notevole sul precedente. Prosegue dicendo che, con la trebbiatura del grano di Pontinia e con l'inaugurazione del nuovo zuccherificio, si può affermare che la redenzione dell'Agro Pontino è ormai un fatto compiuto. Termina dichiarando che ciò è avvenuto per merito dei lavoratori e dei Combattenti che costituiscono il forte e grande Popolo Italiano.
      Il giorno seguente, a Palazzo Venezia, il Duce riceve il Segretario del Partito, il Direttorio e i Segretari Federali che gli portano le gloriose insegne della Colonna Celere di Gondar, comandata da S. E. Starace. La cerimonia è solenne e consacra l'opera del Partito Nazionale Fascista nella Guerra imperiale.
      Il Duce, dopo aver dichiarato che il Partito, durante la gloriosa impresa africana, ha funzionato magnificamente, rivolge un elogio al Direttorio e a tutti i Segretari federali.

(segue...)