(segue) Discorso di Milano
(1 novembre 1936)
[Inizio scritto]

      Sinché non sarà resa giustizia all'Ungheria non vi potrà essere sistemazione definitiva degli interessi nel bacino danubiano. L'Ungheria è veramente la grande mutilata: quattro milioni di magiari vivono oltre i suoi confini attuali. Per volere seguire i dettami di una giustizia troppo astratta, si è caduti in un'altra ingiustizia forse maggiore.
      I sentimenti del Popolo Italiano verso il Popolo magiaro sono improntati ad uno schietto riconoscimento, che del resto è reciproco, delle sue qualità militari, del suo coraggio, del suo spirito di sacrificio. Ci sarà forse prossimamente una occasione solenne nella quale questi sentimenti del Popolo Italiano troveranno pubblica e clamorosa manifestazione.
      Quarto Paese confinante con l'Italia: la Jugoslavia. In questi ultimi tempi l'atmosfera tra i due Paesi è grandemente migliorata.
      Voi ricorderete che due anni or sono, in questa stessa piazza, io feci un chiaro accenno alla possibilità di stabilire rapporti di cordiale amicizia fra i due Paesi. Riprendo oggi questo motivo e dichiaro che oggi ormai esistono le condizioni necessarie e sufficienti di ordine morale, politico ed economico per mettere su nuove basi di una concreta amicizia i rapporti fra questi due Paesi.
      Oltre a questi che sono i quattro Paesi confinanti con l'Italia, un grande Paese ha in questi ultimi tempi raccolto vaste simpatie nelle masse del Popolo Italiano: parlo della Germania.
      Gli incontri di Berlino hanno avuto come risultato una intesa fra i due Paesi su determinati problemi, alcuni dei quali particolarmente scottanti in questi giorni. Ma queste intese, che sono state consacrate in appositi verbali debitamente firmati, questa verticale Berlino-Roma, non è un diaframma, è piuttosto un asse attorno al quale possono collaborare tutti gli Stati europei animati da volontà di collaborazione e di pace.

(segue...)