Ai reduci della «Tevere» e del Battaglione «San Marco»
(5 febbraio 1937)


      In ogni parte d'Italia i reduci dall'Africa sono accolti con gli onori del trionfo. Roma madre, il 5 febbraio 1937-XV, saluta i legionari della Divisione «Tevere» composta di Italiani residenti all'estero e del Battaglione speciale che inquadrò gli ex-volontari e i mutilati della Grande Guerra, arditi, combattenti, feriti e mutilati della Rivoluzione; sfilano con essi, i marinai del Battaglione «San Marco». Il Duce, dopo averli passati in rivista, dal balcone di Palazzo Venezia, rivolge loro le seguenti parole:

      Camerati, Legionari di terra e di mare!
      Roma madre vi ha tributato il suo entusiastico plauso e vi ha accolti col suo più commosso saluto. È con una certa emozione che vi rivedo, io che vi ho seguito col mio cuore giorno per giorno.
      Combattenti di due guerre, artefici di due luminose vittorie, voi meritate e avrete l'eterna gratitudine della Patria che vi considera fra i suoi figli migliori. Ora ditemi: la Patria può contare su di voi, oggi, domani, sempre?
      (Il grande «Sì!» della moltitudine sale oltre i marmi candidi del Vittoriano).