(segue) Nuova intervista al Daily Mail
(19 marzo 1937)
[Inizio scritto]
Ho chiesto in seguito al Duce se
Egli fosse pronto a dichiarare che l'Italia è ora interamente
soddisfatta come grande potenza coloniale ed è disposta a
cooperare amichevolmente con le altre potenze europee stabilite in
Africa, allo sviluppo di quel continente.
Il Duce ha risposto:
Sì, dichiaro che dal punto
di vista coloniale l'Italia è soddisfatta. L'Etiopia è
un territorio immenso, colmo di enormi possibilità.
Lo sviluppo di questo richiede
tempo, energia e capitali ed è ragionevole che l'Italia
desideri cooperare con nazioni europee che hanno colonie in Africa,
continente che rappresenta il complemento dell'Europa ed è
necessario ai suoi interessi economici.
Ho cercato di sapere se, oggi che
la caduta di Madrid sembra imminente, il Duce fosse ancora disposto a
rinnovare l'assicurazione che l'Italia nulla aveva chiesto al
generale Franco in vista di ottenere una base navale nelle Baleari o
nel Marocco spagnolo. Ho chiesto altresì se i volontari
italiani sarebbero stati riportati in patria, non appena la
possibilità della creazione di un regime bolscevico in Spagna
fosse assolutamente scongiurato, e se il nuovo governo nazionalista
spagnolo sarebbe indipendente da ogni influenza o protezione italiana
come prima della guerra civile.
Ecco la risposta del Duce:
Ignoro se Madrid potrà
essere presa tra breve, e se la sua caduta potrà portare fine
alla guerra. In genere le guerre non sono mai brevi, e anche quando
lo sono, esse sono già fin troppo lunghe. Rinnovo comunque
assolutamente l'assicurazione che l'Italia nulla ha chiesto al
generale Franco. Non si è mai parlato di quanto ella accenna
circa le Baleari o il Marocco.
L'Italia non ha fatto e non farà
nulla che possa anche indirettamente violare la integrità
territoriale della Spagna. Per quanto riguarda i volontari italiani,
il cui numero è stato molto esagerato, essi torneranno in
patria quando lo riterranno opportuno, a meno che non possa essere
raggiunto un qualche accordo generale per ritirare dalla Spagna anche
gli altri, che sono in numero infinitamente maggiore. Dopo la fine
della guerra civile l'Italia non ha intenzione alcuna di ingerirsi
negli affari spagnoli.
(segue...)
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