I volontari e Londra
(1 luglio 1937)


      Da Il Popolo d'Italia, 1° luglio 1937-XV.

      Che cosa effettivamente è questa faccenda del richiamo dei volontari stranieri dalla Spagna, su cui sembra fissata in questo momento tutta l'attività diplomatica della Gran Bretagna, fissata fino ad assumere gli aspetti di una non innocente mania? Si tratta, secondo i progetti inglesi, di procedere al richiamo — magari a scaglioni — dei volontari stranieri che combattono per Burgos o per Valenza. Ma perché esiste — oggi — una questione dei volontari? Per rispondere a questo interrogativo è necessario tornare all'agosto del 1936, quando i franco-inglesi proposero alle Potenze europee il non-intervento negli affari di Spagna. Sta bene, dissero allora i rappresentanti dell'Italia e della Germania, ma perché il non-intervento sia efficace e non si risolva in una tragicommedia, bisogna impedire l'arruolamento dei volontari, vietare le sottoscrizioni pubbliche e ogni altra forma di aiuto indiretto, ivi compresa la propaganda, e non limitarsi soltanto al divieto di mandare armi e munizioni ai contendenti. Inghilterra e Francia risposero che non potevano andare oltre, perché, in omaggio ai principi non più tanto immortali dei loro regimi, esse non avevano mezzi per impedire partenze di volontari, raccolte di denaro, comizi di solidarietà. La III internazionale o meglio il Governo di Stalin, che ha più volte pubblicamente esaltato l'aiuto dato, in ogni forma, ai bolscevichi di Valenza, tracciò nei seguenti termini il programma d'azione: dalla Russia sarebbero partiti quadri ed armamento, mentre dai Paesi dell'occidente limitrofi della Spagna dovevano arruolarsi tutti gli antifascisti e costituire brigate internazionali agli ordini dei comandi rossi. Il carattere che, sin dal principio, i rossi impressero alla lotta fu chiaro, nettamente proclamato: si trattava di schiacciare il Fascismo. Prendete le collezioni di tutti i giornali antifascisti di Europa e non avrete più alcun dubbio al riguardo. Si calcola che nel secondo semestre del 1936, non meno di cinquantamila siano stati i volontari che da ogni parte d'Europa sono accorsi in Spagna, soprattutto dalla Francia. Fu solo verso la fine del 1936 che cominciarono a partire i primi volontari italiani per la Spagna. Dati gli sviluppi spagnoli e internazionali della guerra che si combatteva in Spagna, le Camicie Nere non potevano rimanere più oltre indifferenti: anche se Franco non avesse avuto bisogno di uomini, occorreva dargli una prova di solidarietà e scendere in campo contro l'antifascismo. Furono i rossi a imprimere alla guerra civile di Spagna il carattere d'una guerra europea di dottrine: non raccogliere il guanto di sfida sarebbe stato suicida.

(segue...)