(segue) I volontari e Londra
(1 luglio 1937)
[Inizio scritto]
A un certo punto, nel febbraio di
questo anno, il Comitato del non-intervento di Londra, su proposta di
quegli stessi franco-inglesi che non avevano voluto saperne
nell'agosto, decise il divieto di partenza dei volontari per la
Spagna. Da allora l'Italia ha scrupolosamente rispettato l'accordo.
Se il servizio di informazioni inglese è — come si
riteneva una volta — una cosa seria, esso deve avere riferito a
Londra che volontari italiani non ne sono più sbarcati, né
a Cadice, né a Malaga, né altrove. Viceversa l'embargo
sui volontari non è mai stato rispettato dalla Francia:
Marsiglia fu ed è ancora il centro-base di arruolamento,
mentre moltissimi altri centri di arruolamento esistono a Parigi, in
altre città della Francia e operano assolutamente
indisturbati, sotto l'occhio più che benevolo, protettore
della polizia del fronte popolare.
Ora, mentre non si è
riusciti a impedire il continuo passaggio di volontari dalla Francia
alla Spagna, si vorrebbe richiamare quelli che già vi sono. Ci
si domanda: perché?
Gli inglesi rispondono che l'esodo
dei volontari abbrevierebbe la guerra, perché sono i volontari
stranieri che prolungano la guerra. Tutto ciò è di una
puerilità desolante e denota una ignoranza storica
insuperabile. Le due masse armate che lottano in Spagna, si aggirano
sui 300 mila uomini l'una; le due masse di volontari stranieri, oggi,
sono ridotte a circa 20-25 mila uomini l'una. Si tratta di una più
che modesta percentuale. Credere che dieci volontari stranieri
riescano a imporre a 90 spagnoli di battersi, anche contro voglia, è
semplicemente grottesco.
Prima, che i membri del Comitato
londinese del non-intervento sottopongano i loro cervelli a una
severa nonché estenuante distillazione attraverso gli
alambicchi della procedura e degli eventuali controlli, noi diciamo
loro — a guisa di pregiudiziale — che il richiamo dei
volontari stranieri è talmente complicato da risultare
impossibile. Chi ha poteri di richiamare, ad esempio,
quell'accozzaglia di espatriati, italiani, francesi, svizzeri, ebrei,
apolidi, che sfuggono all'azione di qualsiasi governo? Per quanto
riguarda i volontari italiani, essi non furono mandati dal Governo,
il Governo non ha quindi i mezzi per richiamarli. Dal giorno in cui
sbarcarono in Spagna e si inquadrarono nelle forze nazionali
spagnole, essi dipesero e dipendono da Franco. Solo il generalissimo
spagnolo, prima o dopo la vittoria, può esonerarli dal loro
imperativo obbligo morale; il Governo italiano non lo può fare
e allo stato degli atti non lo farà.
(segue...)
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