(segue) I volontari e Londra
(1 luglio 1937)
[Inizio scritto]
Del resto è tempo di dire
che il non-intervento inglese è una favola nella quale possono
credere soltanto gli sciocchi. La verità è che sono
partiti dalla Gran Bretagna volontari, ufficiali e soldati; sono
partiti dalla Gran Bretagna armi, aeroplani e munizioni; sono state
indette pubbliche sottoscrizioni che — in verità —
non hanno avuto dei totali brillanti; una violenta attività
propagandista e apologetica a favore dei bolscevichi di Valenza si è
svolta in tutta la Gran Bretagna con l'adesione di deputati e di alte
personalità religiose e politiche; lo stesso sgombero delle
popolazioni civili — prima a Bilbao e adesso a Santander —
non è, sotto la vereconda foglia di fico umanitaria, che una
forma di intervento diretto della Gran Bretagna a favore dei rossi
spagnoli, di cui alleggerisce le difficoltà logistiche e
facilita — perciò — la resistenza militare.
A svalutare completamente la mossa
inglese per quanto concerne i volontari, basti il fatto che tale
richiamo è chiesto a gran voce da Valenza e da Mosca. Quindi
si conclude che esso giova soltanto o prevalentemente ai rossi.
Noi diciamo che tutto quel che si
poteva fare da parte franco-inglese per dare la vittoria ai
bolscevichi di Valenza fu fatto; noi aggiungiamo che, da parte
italo-germanica, tutto quel che si poteva fare per isolare l'incendio
spagnolo, fu fatto. L'ultima parola — la decisiva —
spetta al cannone. Una nuova grande Spagna sta sorgendo tra il sangue
e le rovine. Il tentativo bolscevico di invasione del Mediterraneo è
stroncato. La profezia di Lenin smentita.
L'evento è di una
importanza eccezionale per gli sviluppi anti-bolscevichi della
civiltà europea.
|