(segue) L'Asse Roma-Berlino. Il viaggio in Germania
(24-30 settembre 1937)
[Inizio scritto]
«Io sono felice
ed orgoglioso di poter interpretare i sentimenti che muovono i nostri
cuori e ho l'alto onore di dare davanti al popolo tedesco, il più
cordiale benvenuto al Duce del Fascismo nella capitale del Reich.»
Rivolgendosi al
Duce, il Ministro dice:
«A nome dei
milioni e milioni di tedeschi che sono con noi uniti in questo
momento, Le esprimo la nostra lieta ed entusiastica gratitudine per
la sua visita e Le posso assicurare che la sua opera ha suscitato nel
popolo tedesco la più profonda ammirazione. La città di
Berlino e tutto il Reich salutano nel Duce del popolo italiano
l'amico della Germania, l'Uomo di Stato coraggioso e lungimirante, lo
straordinario forgiatore del destino di una Nazione. Noi salutiamo il
suo bel Paese e il suo popolo valoroso. Vederla a fianco a fianco col
nostro amato Führer è uno degli eventi più lieti
della nostra vita.»
Dopo Goebbels,
parla il Führer; Egli indossa la divisa di supremo capo politico
del nazismo. Ecco il suo discorso:
Noi assistiamo oggi a una storica
manifestazione, che in tale forma e in questa misura non ha alcun
precedente. Oltre un milione di uomini sono presenti a questa
manifestazione,» alla quale prendono parte con sentimento
vivissimo i centoquindici milioni di cittadini delle due Nazioni e
che centinaia di milioni, appartenenti ad altri popoli, seguono in
questo momento alla radio.
Il nostro sentimento più
vivo è anzitutto la grande gioia di avere ospite tra noi uno
di quegli Uomini solitari che non sono protagonisti della storia, ma
che fanno essi stessi la storia! In secondo luogo noi sentiamo che
questa manifestazione non è una delle consuete adunate, ma
esprime un proponimento che sgorga da comuni ideali e da comuni
interessi, un proponimento che viene formulato da due Uomini e udito
qui da un milione di persone, ma che era atteso, col cuore commosso,
da centoquindici milioni di cittadini.
(segue...)
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