Il delfino romanzato
(12 ottobre 1937)
Da Il Popolo
d'Italia, 12 ottobre 1937-XV.
Il giorno 5 ottobre di quest'anno
solare di grazia 1937, giungeva da Londra il seguente fonogramma del
servizio stampa:
«Con eccezionale risalto ed
a carattere sensazionale, tutta la stampa riporta la notizia
dell'attacco di uno sconosciuto sottomarino, al cacciatorpediniere
britannico "Basilisk".
«Le informazioni trasmesse
in proposito da Gibilterra e Valencia vengono presentate sotto titoli
vistosissimi. Pur limitandosi alla stretta cronaca dell'avvenimento,
in cui si sottolinea il fatto che la nave attaccata ha immediatamente
risposto con potenti cariche di profondità e che una colonna
di fumo fu osservata per circa 12 minuti sulla zona dove tali cariche
furono lanciate, tutti i giornali scrivono che si tratta del primo
incidente verificatosi dopo la firma dei piani di Nyon. Con
l'evidente scopo di drammatizzare l'avvenimento, tutti i giornali
accompagnano il largo materiale informativo con la storia cronologica
di tutti gli incidenti navali verificatisi nel Mediterraneo, fin
dall'inizio del conflitto spagnolo. Le vistose cronache sul tentativo
di siluramento del "Basilisk" sono inquadrate
tipograficamente con altri argomenti interessanti il conflitto
spagnolo e particolarmente con notizie e note diplomatiche
riferentisi agli intensificati bombardamenti aerei delle coste
spagnole».
Nei giornali franco-inglesi che
abbiamo sott'occhio non era esplicitamente stampato, ma per chi —
come noi — sa molto bene leggere fra le righe erano fin troppo
chiare le allusioni alla nazionalità del sommergibile
siluratore, sconosciuto, punito e affondato. Poiché l'Italia
aveva firmato a Parigi l'accordo per il pattugliamento del
Mediterraneo, bisognava trovare un motivo, un trucco per mettere in
dubbio la buona fede dell'Italia, poiché è ormai di
dominio universale che chi guasta la festa — la bella festa! —
è l'Italia, soltanto l'Italia, questa dannatissima,
fascistissima e irriducibilissima Italia.
(segue...)
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