(segue) Konovaloff
(31 dicembre 1937)
[Inizio scritto]
«Quando — dice
Konovaloff — alle ore 18 del 5 maggio 1936, si udì il
rombo degli autocarri italiani, la popolazione uscì dalle case
per acclamare gli Italiani, che giungevano come liberatori».
Raccomandiamo vivamente la lettura
di questo libro (214 pagine e una prefazione adeguata del comandante
Miccichè, traduttore):
a tutti gli Italiani, specialmente
soldati e legionari africani;
agli impavidi guerrieri del citato
giornale svizzero; all'invincibile generale svedese Virgin; agli
istruttori belgi dell'esercito abissino; a S. M. il Re di Norvegia,
patrono del Negus.
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