(segue) L'Anschluss
(16 marzo 1938)
[Inizio scritto]
È fra il 1859 e il 1861 che
nasce, colle manifestazioni del popolo, le occupazioni militari e i
plebisciti, il Regno d'Italia.
Qui la materia mi porta a
ricordare agli immemori che la prima alleanza militare del giovane
Regno d'Italia fu con la Prussia nel 1866, alleanza che ci valse,
attraverso Sadowa e la battaglia eroica ma non definitiva di Custoza,
la cessione del Veneto.
Vi sono nel mondo individui così
superficiali, così opacamente ignoranti delle condizioni
dell'Italia fascista, che credono di impressionarci con la cifra
globale dei milioni di tedeschi e con la loro presenza ai nostri
confini.
Anzitutto l'Italia, questa Italia,
non si lascia facilmente impressionare. Non ci sono — durante
la guerra d'Africa — riusciti 52 Stati. L'Italia ha una volontà
sola, un'anima dura e marcia diritto.
Siamo tanto poco impressionati che
ammettiamo tranquillamente che fra qualche anno, per il solo fatto
del movimento naturale delle popolazioni, mentre noi saremo 50
milioni, i tedeschi saranno 80 milioni, ma non su una sola, su 10
frontiere, fra le quali, quella italiana è la frontiera di due
popoli amici: una frontiera intangibile. Il Führer su ciò
è stato sempre categorico, anche prima che Egli giungesse al
potere, e quando tale affidamento gli valeva stolte accuse da parte
dei suoi avversari.
Per noi fascisti le frontiere,
tutte le frontiere, sono sacre. Non si discutono: si difendono.
Quando il dramma austriaco giunse
nei giorni scorsi al quinto atto, gli avversari mondiali del Fascismo
spiarono se l'occasione buona non fosse finalmente venuta per mettere
l'uno di fronte all'altro i due Regimi totalitari e frantumare la
loro solidarietà attraverso un urto che sarebbe stato tra
l'altro, lo diciamo ai pacifisti di professione, il preludio di una
nuova guerra mondiale. Questo calcolo delle democrazie, delle loggie,
della Terza Internazionale, era errato: la speranza semplicemente
puerile. E offensiva altresì, perché gettava un'ombra
sul nostro carattere e sulla nostra intelligenza politica.
(segue...)
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