(segue) Le Forze Armate della Nazione
(30 marzo 1938)
[Inizio scritto]
Di questo dato fondamentale
bisogna tenere conto quando si parla di armi e di armati. Senza gli
uomini non si fanno i battaglioni e ci vogliono molti uomini per
formare i grossi battaglioni. Chiamando gli uomini dai 21 ai 55 anni,
l'Italia può arrivare a 8 milioni di mobilitati; aggiungendovi
i giovani di 18, 19 e 20 anni si oltrepassano i 9 milioni. Calcolando
che il 50 per cento di questa massa sia destinato ai servizi delle
retrovie — importanti, specie per il carattere che va assumendo
la guerra moderna — restano sempre da 4 a 5 milioni di
combattenti di prima linea. Non potete non convenire, onorevoli
camerati, che è una massa imponente. Alla data del 1°
marzo dell'anno corrente noi possiamo mobilitare al completo e in un
breve termine di tempo un numero di unità superiore a quello
che fu impegnato nella battaglia di Vittorio Veneto. Questo dimostra
quanto sia ridicola la polemica di taluni ambienti d'oltre Alpe
secondo la quale la guerra africana ci avrebbe indebolito: così
come l'istituzione di due Corpi d'Armata in Libia o la partecipazione
dei volontari alla guerra di Spagna.
Tutto ciò ci ha invece
formidabilmente rafforzati e, non soltanto dal punto di vista morale,
come sempre avviene quando si vince, ma nei mezzi, che abbiamo a mano
a mano sostituito e, quindi, aggiornato e perfezionato nei quadri e
negli uomini, che hanno potuto, unico esercito dalla guerra mondiale
in poi, fare la grande esperienza di una guerra vissuta e vinta.
Accanto ai grandi Capi che si
chiamano Badoglio, De Bono, Graziani vi sono decine di generali che
hanno fatto o rifatto la guerra: si sono cioè ancora una volta
cimentati in questo evento supremo nella vita dei popoli. Vi sono
migliaia di ufficiali di ogni grado che hanno guidato gli uomini al
combattimento contro un nemico guerriero e crudele come l'abissino, o
in una guerra a carattere ormai classicamente europea come la
spagnola. Vi sono infine centinaia di migliaia di soldati che hanno
marciato, combattuto, sofferto facendo una guerra, che anche nel caso
dell'Etiopia, presentò difficoltà eccezionali e assunse
carattere continentale.
(segue...)
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