(segue) Le Forze Armate della Nazione
(30 marzo 1938)
[Inizio scritto]

      È mio intendimento che tutti questi uomini, i quali hanno la esperienza di una, due, talora tre guerre, costituiscano al momento opportuno una o più armate e di manovra e di assalto.
      Non insisterò sul morale di queste truppe né di quelle di leva. Esso è semplicemente superbo ed è destinato a migliorare ancora, mano mano che la G.I.L., da me voluta, preparerà moralmente e fisicamente e politicamente le nuove generazioni per i nuovi sempre più alti compiti. Così, mentre declinano i gloriosi veterani della guerra mondiale, che si misurarono vittoriosamente con razze tradizionalmente guerriere, quali l'austriaca e la magiara, sorgono i figli e i nipoti, capaci di raccogliere l'esempio dei maggiori con l'ansia palese di superarli.
      Gli ufficiali dell'Esercito italiano di tutte le armi e corpi, per il loro alto senso del dovere, per il loro coraggio fisico e morale, per la loro dirittura e cavalleria, per il cameratismo e lo spirito di sacrificio, costituiscono veramente una gerarchia di valori nazionali, degna del più incondizionato rispetto.
      I problemi che li riguardano si tende risolverli in modo che le esigenze dei singoli si concilino con le superiori esigenze collettive dell'Esercito e della Nazione. Non meno degni di elogio sono i sottufficiali delle cui condizioni il Ministero si sta particolarmente occupando.
      Per mobilitare un milione di uomini occorrono mezzi materiali ingenti, il cui ordine di grandezza va dal milione al miliardo, come per le cartucce per armi portatili.
      Il C.G.F.G., o, più intelligibilmente, Comitato generale per le fabbricazioni di guerra, istituito nel 1935 e diretto con superiore competenza dal senatore Dall'Olio, è l'organo che coordina, controlla, sospinge tutti gli stabilimenti che lavorano ininterrottamente per le Forze Armate. Tali stabilimenti, che si chiamano appunto ausiliari, sono 876, con una massa di operai di 580.033, sottoposti alla disciplina militare. Aggiungo subito che la disciplina degli operai negli stabilimenti ausiliari è perfetta.

(segue...)