(segue) Le Forze Armate della Nazione
(30 marzo 1938)
[Inizio scritto]

      Vi è noto, onorevoli Senatori, che negli anni dal 1919 al 1922 fu deliberatamente perpetrato il letterale massacro della nostra Aviazione. È solo dopo l'avvento del Fascismo al potere che l'Aviazione ricomincia a vivere. Le tappe di questa rinascita sono consacrate nelle leggi e nei provvedimenti che ridavano un'Ala alla Patria.
      Nel decennio 1924-1934, l'Aviazione italiana si organizza e si afferma brillantemente con le memorabili crociere mediterranee ed oceaniche. Le basi sono gettate per il grande edificio, la cui costruzione comincia nel luglio 1934, con una prima assegnazione straordinaria di 1200 milioni. Sono passati quattro anni. Oggi l'Aviazione italiana è una delle prime del mondo. Accanto alle aliquote ausiliarie dell'Esercito e della Marina e a quelle coloniali, è sorta finalmente l'Armata dell'Aria. Alcune migliaia di apparecchi quasi tutti recentissimi formano il complesso delle nostre forze aeree.
      Anche qui il trinomio, costruzioni, quadri, basi. Sono attualmente addetti alla costruzione di aeroplani e motori circa 58 mila operai in molti stabilimenti, non più concentrati tutti e soltanto nella valle del Po, dislocati anche nell'Italia Centrale e Meridionale.
      Le tendenze della nostra ingegneria aeronautica sono per un apparecchio che possa fare ricognizione e bombardamento e difendersi; per un apparecchio da bombardamento che possa effettuare e il bombardamento diurno e quello notturno; per un apparecchio da caccia dotato di alta velocità, ma soprattutto di grande manovrabilità. I nostri «C.R. 32», per quanto meno veloci, hanno nei cieli iberici fatto strage dei più veloci «Curtiss» e «Rata».
      Si va verso la costruzione totalmente o quasi metallica. È indicato il bimotore per la ricognizione e il bombardamento leggero; ma per il bombardamento a grande distanza e con forte carico di bombe occorre il trimotore. Ne abbiamo un tipo che ci è dovunque invidiato e richiesto. Il quadrimotore — allo stato degli atti — può essere impiegato nelle linee civili. Apparecchi con un maggior numero di motori non diedero, sin qui, buona prova. Il famoso «DO X» con 12 motori, dopo lunga attesa, è stato utilizzato come ferraglia.

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