(segue) Le Forze Armate della Nazione
(30 marzo 1938)
[Inizio scritto]

      In fatto di costruzioni aeronautiche contiamo di raggiungere l'autarchia completa. Si tende a realizzare il massimo coefficiente di sicurezza.
      Un aeroplano si fa in un giorno, non così un pilota. L'aeroplano è una macchina che si fa a serie. Il pilota è una vita umana. Tutta questa materia è oggetto della più intensa ricerca scientifica e della esperimentazione pratica. La città di Guidonia fu creata e funziona a tale scopo. Il ruolo dei naviganti dell'aria — esclusi quelli venuti dalla riserva per le necessità della guerra — è quasi tutto uscito dall'Accademia di Caserta, la quale ha trovato il suo complemento nella scuola d'applicazione di Firenze.
      Gli aviatori italiani, ufficiali e sottufficiali, sono ormai circondati dalla leggenda. Ciò che hanno fatto e fanno, in pace e in guerra, ha suscitato la generale ammirazione. La loro perizia professionale, il loro sprezzo del pericolo non hanno pari nel mondo. Centinaia di essi hanno ormai la esperienza di due guerre.
      Molti sono caduti combattendo o nell'adempimento del loro dovere.
      Esiste in Italia la possibilità d'avere una massa di 20-30 mila piloti attraverso la Leva dell'aria, introdotta soltanto da noi, e attraverso l'entusiasmo esistente fra i giovani. A questo riguardo va ricordata l'attività della R.U.N.A.
      Tutta la struttura terrestre dell'Aeronautica è ormai a punto. Sono pronti molti aeroporti, campi di fortuna e un numero non precisabile di campi «occulti», così come i depositi fatti a regola d'arte, i carburanti e gli esplosivi che sono della più distruggitrice potenzialità. In tema di bombe e di torpedini aeree non dico altro. Ma i progressi realizzati devono considerarsi molto soddisfacenti.
      La nostra dottrina della guerra aerea è stata applicata prima ancora di essere insegnata dalla cattedra, Spogliata da ogni passionalità polemica, la visione di Dauhet ci appare come quella di un precursore. La guerra dall'alto deve essere condotta in modo da scompaginare i dispositivi del nemico, dominare il cielo, fiaccare il morale delle sue popolazioni. Tutta la tecnica del bombardamento è migliorata ed è aumentata, quindi, la possibilità di colpire il bersaglio, anche se in movimento. La guerra dall'alto è destinata ad assumere una importanza sempre maggiore, nella guerra di domani.

(segue...)