(segue) Le Forze Armate della Nazione
(30 marzo 1938)
[Inizio scritto]

      Qui occorre portare il discorso sulle possibilità della difesa contraerea attiva e passiva. Per la difesa attiva si deve contare in primo luogo sulla rappresaglia moltiplicata, sulla caccia, sull'interdizione, dove esiste, sul fuoco delle batterie e mitragliere.
      Bisogna riconoscere che l'artiglieria contraerea ha compiuto un notevole cammino.
      Quanto alla difesa passiva, la migliore consiste nello sfollamento dai grandi centri demografici di tutti coloro, e sono moltissimi, che non siano strettamente obbligati a vivervi. Sino da questo momento io dico che tutti coloro i quali possono organizzare la loro esistenza nelle città minori, nei villaggi, nelle campagne, faranno bene a non attendere le ore 12. Domani, al caso vero, potrebbe essere vietato tutto ciò che può arrecare intralcio alla mobilitazione. Tanto peggio allora per gli imprevidenti e i ritardatari.
      Onorevoli Senatori!
      Il mio esame della nostra situazione militare non sarebbe completo se non ricordassi l'attività delle Camicie Nere, sia di quelle inquadrate nelle legioni e nei battaglioni, sia di quelle appartenenti alle Milizie speciali. Tutte insieme formano quella che si potrebbe chiamare l'organizzazione militare in senso orizzontale della Nazione.
      Le Camicie Nere hanno dato prova del loro valore, battendosi eroicamente in Africa e in Spagna. La loro presenza dà al popolo l'abitudine alla disciplina ed all'ordine. Con la post-militare, affidata alla Milizia, diecine e diecine di migliaia di ufficiali hanno la possibilità ambita di servire nei ranghi.
      L'opera del Capo di Stato Maggiore generale Russo merita d'esservi segnalata. Quello della Milizia e un volontarismo di tipo assolutamente nuovo, cioè fascista; è un volontarismo che può durare 10, 20 anni e anche tutta la vita.

(segue...)