(segue) Alla Corporazione dei cereali
(2 luglio 1938)
[Inizio scritto]
«che nella
panificazione sia continuato l'impiego in tutto il Regno di farina
miscelata in misura ridotta dal 20 al 10 per cento e soltanto con
farine di granoturco, per rendere possibile l'azione di controllo,
lasciando la possibilità, ai molini che lavorano per conto di
terzi, di produrre le farine destinate all'alimentazione delle
categorie rurali, con abburattamento unico;
«che,
peraltro, i prefetti, presidenti dei Consigli provinciali delle
Corporazioni, siano autorizzati a prescrivere, in circostanze
particolari, che per la panificazione si impieghi farina di tipo
unico abburattata all'80 per cento; «che vengano posti in
commercio soltanto due tipi di farine miscelate al 10 per cento, dei
quali uno per impiego nella pasticceria e nella produzione di pane
speciale, e l'altro destinato al pane di consumo comune; «che i
competenti organi fissino con precisione le caratteristiche alle
quali debbano rispondere i due tipi di farine suddette, impartendo le
necessarie istruzioni agli uffici e laboratori incaricati della
vigilanza e del controllo; «che alla panificazione sia
destinato soltanto grano tenero, mentre per le paste alimentari
rimanga confermato, che non è fatto più obbligo
d'impiego di alcuna percentuale di tenero.
«Per
l'osservanza rigorosa delle disposizioni che saranno impartite e di
quelle vigenti in materia di macinazione e di panificazione, la
corporazione impegna la responsabilità delle categorie e
quella diretta e personale dei loro dirigenti sindacali, e ritiene
necessario che a carico dei contravventori siano comminate le più
severe sanzioni (chiusura degli esercizi, requisizione degli stessi,
pene pecuniarie e restrittive della libertà personale).
«Infine ad evitare difficoltà nel rifornimento del
prodotto per la miscela, la Corporazione stabilisce che si provveda
tempestivamente ad assicurare, mediante l'ammasso, il quantitativo di
granoturco necessario alla produzione delle farine miscelate e alla
cessione dello stesso ai mulini. «Demanda al Comitato tecnico
corporativo di esaminare l'eventuale adeguamento dei prezzi.»
(segue...)
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