(segue) Alla Commissione consultiva per il diritto di guerra
(6 febbraio 1939)
[Inizio scritto]

      Gettate le basi fondamentali della legislazione, la Commissione andò avanti coi suoi lavori e mi ha recentemente presentato schemi di altri quattordici provvedimenti legislativi, regolamentari e ministeriali, che sono in corso di emanazione.
      Fra breve avremo, quindi una completa legislazione sulla guerra e sulla neutralità quale non ha alcun Paese. Grazie ad essa noi siamo in grado, quando occorresse la materiale applicazione, di darvi corso col solo provvedimento che la dichiara applicabile, senza perdita di tempo e senza affrettati studi dell'ultima ora.
      Ma non si arresta qui l'attività legislativa del Regime in questo campo. La legge di guerra si coordina e si completa con la riforma della nostra legislazione penale militare, che sarà quanto prima un fatto compiuto.
      A me parve che non convenisse perdere l'attrezzamento avviato in tre anni d'intensissimo lavoro della Commissione temporanea la cui opera tengo a segnalarvi.
      Ho pertanto promosso la costituzione di questa Commissione permanente, la quale ha il compito di seguire la dottrina, la legislazione, la prassi del diritto di guerra; di tenere aggiornati i mezzi di studio e di lavoro; di propormi, ove occorra, nuovi provvedimenti; di coordinare l'attività delle amministrazioni in questa materia, di predisporre i provvedimenti esecutivi in più edizioni e adattabili in tutte le evenienze e soprattutto di assicurare, con snellezza di ordinamenti e di azione, la funzione consultiva pel diritto di guerra e per la condotta della guerra, pel Governo e per le forze operanti.
      Questi complessi compiti saranno da noi eseguiti, ai miei ordini e sotto il mio diretto controllo, sotto la guida energica del sen. Giannini, mio attivo collaboratore in più campi, dal primo giorno di governo, cooperando assiduamente coi Ministeri militari e le altre Amministrazioni dello Stato, con quella unità di intenti e armonia di azione che è necessaria in tempo di pace e, più che mai in tempo di guerra.

(segue...)