(segue) Per la liquidazione del latifondo siciliano
(20 luglio 1939)
[Inizio scritto]
Il camerata Tassinari,
Sottosegretario alla Bonifica integrale, vi esporrà il piano
nei suoi termini concreti.
Il Sottosegretario
di Stato per la Bonifica integrale legge infatti la seguente
relazione:
«Duce,
«Due mesi fa,
dopo l'accertamento dei necessari elementi di fatto, Voi mi deste
questa consegna:
«"Predisporre
un piano di colonizzazione del latifondo siciliano. Ventimila case
coloniche devono sorgere sopra circa 500.000 ettari di terreno.
Questi problemi vanno presi d'assalto come una trincea".
«Il piano di
bonifica e di colonizzazione che è stato predisposto, secondo
le direttive che di volta in volta mi avete date, comprende
l'esecuzione delle opere pubbliche di bonifica, che costituiscono la
necessaria ed indispensabile premessa della colonizzazione, e la
formazione di 20.000 unità poderali da costituirsi in un
decennio. «Per l'attuazione del piano viene stanziato sul
bilancio dello Stato per Vostro ordine un miliardo di lire, di cui
400.000.000 per le opere pubbliche, strade, provvista di acqua
potabile, centri rurali, in aggiunta a taluni precedenti stanziamenti
del piano generale di bonifica, e 600 milioni per sussidi alle opere
di competenza privata tutto conformemente alla Legge Mussolini. «Lo
stanziamento per le opere pubbliche sarà fatto in un periodo
di tempo più breve di quello per sussidi alle opere priva e di
miglioramento fondiario, che sarà di un decennio. «In
complesso, fra spesa statale e privata, il piano implica un
investimento di risparmio di oltre due miliardi di lire. «È
previsto nel piano il contributo per la costruzione di case sane ed
economiche, con stalla, silo e concimaia, nonché per la prima
sistemazione del terreno. I proprietari che affronteranno, nei limiti
di tempo prescritti dal piano di bonifica, queste opere riceveranno
direttamente i contributi di legge.
(segue...)
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