Non eri più un bambino. Una nostalgia segreta ti era rimasta nell'animo. La volontà di volare ti dominava. Eri nato per volare. Ti sentivi a tuo agio nell'aria. Ci sono uomini che sono negati al volo. Ci sono uomini che hanno le ali. Tu avevi le ali. Avevi già visto molta terra. Senza alcuna particolare distinzione — uguale fra gli uguali come sempre volesti essere — avevi partecipato alle crociere degli Avanguardisti, sulla Battisti avevi percorso il Mediterraneo e i lidi che lo circondano, conosciuto genti e paesi e raccolto le insostituibili impressioni visive che non si dimenticano.
«Non ricordo — dice Vittorio — ora con precisione l'anno della nostra prima crociera con gli Avanguardisti. Deve essere stata nel 1927 la prima e nel 1928 la seconda. Nella prima andammo a Costantinopoli, Rodi, Gerusalemme e Tripoli. Nella seconda a Cagliari, Palma di Maiorca, Gibilterra, Lisbona, Barcellona. Bruno aveva dieci anni. Era ancora Balilla, ma vestiva d'Avanguardista. Appartenevamo alla O.N.B. di Forlì. Mi ricordo solo le nostre arrabbiature perché non ci lasciavano sbizzarrire come gli altri e ci sorvegliavano. Ed eravamo messi sempre in mostra, mentre noi volevamo stare assieme agli altri compagni. In quanto al trattamento nessuna preferenza. Dormivamo in una cabina di II classe turistica a quattro lettini sul cassero di poppa del vecchio Cesare Battisti. Bruno non soffriva il mal di mare né mai l'ha sofferto.
«Ancora più bimbi, quand'eravamo «Balilla moschettieri» partecipammo a molte gite ed esercitazioni e ad un campeggio di circa un mese ai piedi della Grigna. Ma Bruno non amava troppo la montagna e l'alpinismo, uno dei pochi sport che, almeno finora, non aveva praticato.
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