Benito Mussolini
Parlo con Bruno


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     «Da bordo dell'«S. 79» - Cielo dell'Albania ore 1 di notte (ora italiana).
     «Vi trasmetto queste parole con la radio di bordo mentre voliamo sulle coste dell'Albania. Le condizioni atmosferiche finora sono state buone. Soltanto qua e là qualche nuvolaglia temporalesca. Ci segnalano condizioni soddisfacenti anche sulla Grecia, che sorvoleremo fra poco, e sul Mediterraneo. Siamo in continuo contatto con Roma e con gli apparecchi italiani. Debbo quindi mandarvi questi radiogrammi frazionati con intervalli.
     «Abbiamo sorvolato l'Italia mezz'ora fa alla quota di 4200 metri sulla direttrice Orbetello-Bari. La Penisola ci è apparsa tutta stellata dai fasci luminosi dei fari degli aeroporti. L'organizzazione predisposta per ogni evenienza al nostro passaggio dall'Aeronautica in tutte le basi aeree, ha significato per noi più che una previdenza, un saluto dalla Patria.
     «Da Istres abbiamo decollato, tredicesimi, alle 22,34 dopo i quattro francesi, l'inglese e i sette apparecchi italiani. L'estrazione a sorte ci aveva assegnato questo posto. C'è chi ha detto che è di buon auspicio. La visibilità è stata fin qui in genere buona, agevolata soprattutto dalla luna piena, la cui luminosità da questa quota si riflette in modo suggestivo sul paesaggio. L'emozione della gara, come avviene sempre in questi casi, è scomparsa nell'istante stesso in cui siamo partiti. Tutta la nostra attenzione è ora assorbita dai non semplici calcoli sui quali deve essere impostata la nostra navigazione e dai quali dipende, in massima parte, la possibilità di vincere.