«— Se vi si chiedesse qual è la maggiore difficoltà della crociera che state per intraprendere, potreste indicarla?
«— Non è facile. La valutazione delle difficoltà di una impresa come questa è molto relativa. Relativa alla bontà degli apparecchi, che nel caso nostro sono perfetti; dei motori già collaudati in numerose precedenti prove e rigorosamente messi a punto; del comando della crociera, che è nelle mani del colonnello Biseo, un vero maestro del volo e della navigazione, già tre volte atlantico; della preparazione dei piloti... A questo proposito si può forse dire che la più spinosa difficoltà potrà presentarsi nella navigazione. Dovremo infatti, prima dell'Atlantico, che di per sé presenta tante incognite, trasvolare oltre duemila chilometri di deserto africano assolutamente privo di ogni punto di riferimento sicuro. Data la nostra alta velocità e il lungo percorso senza rifornimenti che ci proponiamo, dovremo preoccuparci di non deviare mai per nulla la rotta prefissa. Allungarla apporterebbe grave rischio. L'ausilio maggiore ce lo darà, come sempre, la radio. Gli apparecchi che corredano i nostri aeroplani sono perfetti e possono dirsi fra i più potenti che esistano al mondo, ma la eccezionalità del percorso deve anche farci prevedere l'eventualità che in qualche tratto non possa venire effettuato il collegamento con le stazioni radio che abbiamo in programma di ascoltare. Siamo però preparati anche a questo. Da qualche tempo ci addestriamo all'uso dei rilevamenti astronomici della posizione con uno speciale metodo a cui lo stesso colonnello Biseo ha apportato particolari perfezionamenti, a mezzo di uno speciale regolo di sua invenzione che ci permette di ottenere la posizione con uno scarto minimo, attraverso un solo rilevamento.
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