Benito Mussolini
Parlo con Bruno


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     «I. BISE - ore 12,30 (25-1-XVI). — Siamo sui confini di una vasta zona temporalesca. Ordino di prendere quota per affrontare sulla cresta l'imponente banco di cumuli nembi che ci sbarra la strada. Prevedo che le condizioni peggioreranno e che dovremo buttarci dentro al temporale. L' I. BRUN mi è sempre in vista. L' I. MONI segue. Sono tranquillo per qualunque evenienza. Ambedue gli equipaggi sono allenatissimi al volo alla cieca. Radio Guidonia si sente a sbalzi tra disturbi. Anche i rilevamenti radiogoniometrici sono difficili. Eseguirò prima di perdere la visione del sole il punto col sestante. Poi prevedo che per un pezzo il sestante ci sarà inutile. Il tenente Mussolini mi comunica che a bordo dell'I. BRUN tutto procede benissimo. Bruno, che durante lo scalo a Dakar ha voluto sorvegliare personalmente il rifornimento del suo apparecchio, era stamane pieno di entusiasmo e d'ansia di ripartire. - Biseo».
     «I. BISE - ore 13,15 (25-1-XVI). — Siamo nel centro della zona temporalesca. Teniamo il collegamento con le stazioni della costa africana. La visibilità è minima. Il ballo è violentissimo. Soltanto ad intervalli nelle schiarite mi riesce di scorgere l'I. BRUN. Dò ordine al tenente Mussolini di distanziarsi. L' I. MONI, che ci segue a qualche distanza, accusa inconvenienti ad una elica. Il temporale è davvero violento. Procediamo tra frequenti scariche elettriche che illuminano fantasticamente la cabina. - Biseo».
     «I. BRUN - ore 14,14 (25-1-XVI). — Traversiamo la zona più densa della formazione temporalesca. Visibilità nulla. Navighiamo con gli strumenti. Il comandante ha ordinato di diminuire la quota. - Bruno Mussolini».