Benito Mussolini
Parlo con Bruno


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     «Attraverso i nostri radiogrammi sono già noti i particolari del volo. Esso non ha mai avuto momenti drammatici e solo di rado ci ha opposto qualche difficoltà. Le condizioni atmosferiche veramente non sono state sempre favorevoli. Le nubi di sabbia della prima tappa hanno diminuito spesso la visibilità provocando vari fenomeni, del resto frequenti su zone africane. I temporali che abbiamo incontrato nel centro dell'Atlantico hanno assunto in certi momenti una violenza materiale fortissima. Ma per un volo di così vasto raggio non era lecito attendersi condizioni ideali su tutto il percorso.
     «L'apparecchio ha risposto splendidamente, e così i motori. Utilissima, soprattutto nei momenti di intensa perturbazione atmosferica, è stata la strumentazione di cui disponevamo. L'impianto radio ha funzionato sempre bene nelle mani abilissime dell'ottimo Boveri. A proposito degli specializzati che hanno fatto con noi il volo, voglio ricordare la perizia e l'abnegazione con la quale tutti si sono dedicati al proprio compito collaborando validamente al successo dell'impresa. Sono veramente buoni compagni, appassionati al volo quanto noi piloti.
     «Durante tutto il percorso ho potuto tenermi costantemente in pattuglia con l'apparecchio del comandante e con quello di Moscatelli. Soltanto nell'ultimo tratto abbiamo avuto il dispiacere di perdere di vista l'«I. Moni», ritardato da quel malaugurato inconveniente all'elica che diminuiva l'efficienza di uno dei suoi motori. Il disappunto che immaginavamo avessero il Moscatelli e il suo equipaggio, è stato per noi il solo punto nero del volo.