Tornato in Italia, si trattava ormai di stabilire la data di inaugurazione del servizio regolare e fu scelto dicembre verso la fine. L'interesse del popolo aumentava: non ti fu risparmiata un'intervista che tu concedesti alle Vie dell'Aria, intervista necessaria per consacrare quanto era stato fatto per tradurre nei fatti un'idea.
«Per questo — dice il giornalista — abbiamo chiesto un colloquio a Bruno Mussolini. Nessuno meglio di lui poteva parlarci della «Lati» ch'egli ha contribuito a creare e che contribuisce validamente a dirigere, con criteri solidi e audaci, ponderati e giovanilmente agili.
«Chiediamo dapprima sulle difficoltà di organizzazione che la società ha dovuto superare.
«Non sono state davvero poche — dice Bruno Mussolini. — Basta pensare che tutti gli accordi erano già presi per usufruire in comune di alcune basi stabilite da altre linee transatlantiche già esistenti, che noi avremmo contribuito a perfezionare organizzando su di esse tutto il servizio meteorologico e di assistenza; improvvise difficoltà di carattere talvolta poco simpatico ci obbligarono a rifare tutto da capo, creando un sistema in infrastruttura esclusivamente nostro; e questo ci costò molto tempo ed anche molte fatiche, perché, decisa la linea esclusivamente nostra, la volemmo naturalmente spinta per quanto possibile alla perfezione. Così, non giudicando adatto alle nostre mire lo scalo di Porto Praia, ma pur giudicando le isole di Capo Verde come base di partenza per il balzo transoceanico, creammo sulla più adatta di esse ai nostri scopi, la cosiddetta Isola del Sale, una base veramente ottima. Creammo una base; sono tre parole sole, ma bisogna pensare che su questa isola, la più orientale dell'arcipelago, non esisteva prima del nostro arrivo assolutamente nulla.
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