Il volo si svolse con la più grande regolarità e al 10 maggio atterravi all'Isola del Sale. Il nostro intervento in guerra era oramai imminente. Io ti feci sapere che non potevi raggiungere il Brasile e che dovevi tornare, come facesti di lì a pochi giorni. Il 10 giugno l'Italia entrò in guerra. Era la terza per te. Riprendesti immediatamente servizio nell'Arma azzurra e dopo un breve periodo di allenamento coi nuovi apparecchi a Ghedi raggiungesti un campo della Sicilia occidentale.
Oramai il periodo della L.A.T.I. era concluso, ma quando sarà conquistata la vittoria, la L.A.T.I. che tu dirigesti, ritornerà a lanciare i suoi aerei per tutte le rotte terrestri ed oceaniche del mondo!
Capitolo VI – Terza guerra
Caccia all'elefante
Uno dei tuoi quasi inseparabili compagni di volo, il tenente colonnello pilota Gori Castellani, ha voluto ricordare nelle pagine che seguono gli anni di cameratismo e di rischio trascorsi con te.
I mesi di febbraio e marzo del 1939 furono, per i dirigenti della L.A.T.I., colmi di attività. Il lavoro di organizzazione della linea ferveva. I primi aeroplani ci erano già stati consegnati dalla ditta costruttrice e stavamo facendo dei voli di messa a punto.
Bruno, coadiuvato da me, aveva quasi finito di raccogliere gli ultimi dati per la compilazione di un portolano aereo ad uso dei piloti della L.A.T.I. stessa, e nei ritagli di tempo si piazzava davanti ad una carta di navigazione comprendente l'Africa Orientale, l'Egitto e la Tripolitania, misurava delle distanze, segnava dei punti, annotava appunti. Un bel giorno mi disse:
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