Il volo Roma-Africa Orientale e ritorno ha veramente soddisfatto Bruno. Tutti i problemi tecnici del volo lo appassionavano sempre più; discuteva volentieri di lunghi voli, di radio, di meteorologia; raccontava agli amici le sue impressioni.
Quel volo gli aveva arrecato tanto piacere.
All'isola del sale
Il Governo Portoghese, concedendo di utilizzare l'Isola del Sale come base aerea per la L.A.T.I., aveva fatto accelerare i lavori di approntamento di quella base, da parte dei dirigenti della L.A.T.I. stessa.
Bruno, rimasto unico Direttore Generale, perché il condirettore si era recato in America sin dall'agosto per accordi con il Governo Brasiliano, aveva già fatto partire due piroscafi con operai e materiale. Si lavorava alacremente perché era Bruno che dirigeva; e lui solo.
— Il 28 ottobre deve essere tutto pronto. — Questo aveva dato per consegna; eravamo già in settembre.
Dall'Isola del Sale e dalle altre basi giungevano le voci più disparate. Bruno voleva assicurarsi di persona come andavano le cose, per poter disporre come eventualmente fosse stato necessario.
— Andiamo all'Isola del Sale — mi disse un giorno. — Forse hanno bisogno di consigli, di direttive; hanno bisogno di vedermi ed io voglio rendermi personalmente conto della loro attività.
Infatti il giorno 11 novembre 1939 decollammo da Guidonia diretti a Siviglia.
Il volo fu normale; soltanto verso le Baleari trovammo tempo pessimo, che ci costrinse a portarci a 6000 metri di quota. Doppiate le Baleari il tempo ritornò buono e preferimmo abbassarci per non soffrire tanto il freddo.
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