Benito Mussolini
Parlo con Bruno


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     «Qualche settimana dopo la donna si ripresentava a Bruno per dirgli che c'era il permesso, ma essa non poteva iniziare il suo commercio perché non aveva il banco di vendita. Bruno le fornì i mezzi per l'acquisto della bancarella.
     «Passati altri pochi giorni, la stessa donna si ripresentava e diceva a Bruno: “Mi avete fatto dare la licenza, mi avete acquistato il banco, ma non posso iniziare il mio commercio perché mi manca la frutta e mi manca la verdura. Nessuno vuol darmi la merce a credito”.
     «Bruno chiamò il segretario e gli disse: “Le abbiamo fatto dare la licenza, le abbiamo comprato il banco, completiamola facendo da finanziatori”. E la donna ebbe quanto le occorreva per acquistare la prima merce».

* * *

     Il denaro, i beni, le ricchezze non esercitavano su di te fascino alcuno. Tutto quello ch'era sfarzo, lusso ti lasciava indifferente. La cosiddetta vita di società, ti fu ignota. Le fotografie delle cerimonie alle quali eri costretto ad assistere, ti mostrano con un'aria lontana e quasi rassegnata. Non ti ci trovavi nel chiacchiericcio della gente che non può dirsi nulla e nell'atmosfera pesante dei saloni, tu che eri sin da fanciullo abituato alla vita all'aria aperta, al sole, fra le cose e gli elementi della natura.

* * *

     Ai primi di luglio compisti il tuo viaggio per vedere da vicino la organizzazione delle basi atlantiche fatta dai Tedeschi. Al tuo ritorno consegnasti al Ministero due relazioni: una di carattere strettamente tecnico e un'altra di carattere politico generale. Tolgo da quest'ultima alcuni brani fra i più interessanti: