Benito Mussolini
Parlo con Bruno


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     e le riappare nel dolore sognante
     una culla
     per il suo bimbo ingigantito
     dal prodigio
     e che rinasce nella vita immortale.
     Bruno era nato con il grande destino
     dell'aquila imperiale
     per il dono di Dio e del sangue del Padre
     e per l'intima ansia della sua giovinezza
     anelante agli spazi ed alle mete
     straripante
     dalle chiuse strade del mondo
     e volava bello maschio e gagliardo
     verso tutte le ascese.
     Ora non più. S'è fermato il quadrimotore
     povera materia infranta nell'inerzia
     ma non il cuore di Bruno.
     Il Comandante inizia sublime
     il suo volo maggiore
     e va con l'Italia al di sopra dei cieli.

     UN FRATELLO ITALIANO


     Nella Rassegna Nazionale del settembre:

     PER LA MORTE DI BRUNO MUSSOLINI

     Bruno,
     Come un fiore nel turbine
     O fresca conchiglia nell'onda,
     Come un guizzo di luce
     Nella tenebra fonda,
     Velocemente ha varcato
     Il limitar della tomba
     Come in un mito ha volato
     Là dove nulla rimbomba.
     Ha volato, e l'ala sua rapida
     Aveva il fremito dell'ala tagliata
     Dall'impeto di rombanti motori,
     Il calore della terra squarciata
     Profonda a fatica dal vomere.
     Ha volato, ed era come un'aureola
     Di mille colori ferventi
     La sua anima. In alto, in alto
     Una corona di raggi lucenti
     Intessuta dagli angeli in sogno
     Con l'anime degli eroi
     Col sorriso delle intrepide madri
     Quando muore un prode sul campo,
     L'attrasse nel suo grembo d'oro
     Nel suo gorgo di stelle.

     ALBINO PIERRO

     Questa è solo una parte delle poesie che furono ispirate dal tuo trapasso.