«E poiché noi non abbiamo potuto, per ovvie ragioni, distruggere quanto si era fatto nel passato recente e ricominciare da capo con criteri nuovi, abbiamo adattato il vecchio al moderno, correggendo dove possibile.
«Sono state così costruite le linee arretrate (archi di contenimento) di maggiore consistenza rispetto alle organizzazioni armate, che risultano molto più deboli, e ciò in contrastò con la tecnica moderna la quale si propone di stroncare lo sbarco sulla spiaggia e possibilmente anche prima, cioè in mare.
«Per rendere le une e le altre, e specialmente quelle avanzate, più solide, occorrono cannoni e cannoni: antinave, antisbarco, controcarro, non soltanto per arrestare le colonne meccanizzate che fossero riuscite a superare la prima resistenza, ma soprattutto per battere, dalla costa, i natanti che tentano di avvicinarvisi e le truppe che pongono piede a terra.
«Fermare l'attacco sulla spiaggia prima ancora che abbia potuto affermarsi in terra ferma è tanto più necessario in quanto, non disponendo noi di masse corazzate, non potremo aver ragione di un avversario modernamente armato che fosse riuscito a sbarcare e che si diriga nell'interno.
«La sistemazione difensiva, pur con i suoi difetti di origine, quasi completa nelle opere e nell'armamento, rappresenta una buona ossatura per la resistenza. È in corso un ulteriore potenziamento in armi automatiche e in artiglieria, ciò che varrà ad accrescerne la robustezza. Ovunque si lavora con alacrità e con passione. Lo spirito è saldo, i comandanti sono all'altezza del compito onorifico che è loro assegnato, la truppa è nelle mani dei capi, pronta a battersi decisa a tutto.
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