La tattica del nemico — anche a scopo di logoramento dei nervi — consiste nel lasciare libero sfogo, sui giornali e per la radio, a tutte le ipotesi anche le più assurde e fantastiche per quanto riguarda il secondo fronte.
Ma all'ombra di questo innocuo clamore parolaio, la condotta politico-strategica della guerra da parte del nemico obbedisce alle leggi della geografia e a quella del massimo risultato col minimo sforzo. Così era facilmente prevedibile — perché logico — l'attacco alle isole italiane del Mediterraneo centrale; così è prevedibile una ulteriore azione contro le altre isole italiane del Mediterraneo, Sicilia, Sardegna, Rodi. Tutto ciò non è ancora l'invasione dell'Europa, ma il necessario presupposto di essa. E potrebbe, forse, come programma, riempire il 1943.
Fu detto che l'artiglieria conquista il terreno, la fanteria lo occupa. Bisogna modificare: l'artiglieria volante conquista il terreno, la fanteria lo occupa. È il caso classico di Pantelleria e per la prima volta nella storia. L'aviazione ha conquistato Pantelleria, Si pone il quesito se lo stesso metodo può ottenere lo stesso risultato in un'isola più grande come la Sicilia. Io non lo escludo. Il nemico comincerà con l'attaccare sistematicamente i campi di aviazione con conseguente distruzione di apparecchi al suolo, distruzione di impianti e disorganizzazione dei servizi. Neutralizzati i campi, il nemico passerebbe — oramai quasi indisturbato — all'attacco delle sistemazioni difensive terrestri per logorarle e rendere possibile lo sbarco. La nostra difesa a terra è da considerarsi efficiente solo se protetta dalla nostra Aviazione.
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