Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     a) perché dopo lo sbarco la penetrazione in profondità è avvenuta con un ritmo più che veloce;
     b) perché il nemico dispone di una schiacciante superiorità aerea;
     c) perché dispone di truppe addestrate e specializzate (paracadutisti, aliantisti);
     d) perché ha quasi incontrastato il dominio del mare;
     e) perché i suoi stati maggiori dimostrano decisione ed elasticità nel condurre la campagna.
     Prima di decidere il da farsi, è assolutamente necessario — per valutare uomini e cose — di conoscere quanto è accaduto. È assolutamente necessario. Tutte le informazioni del nemico (il quale dice la verità quando vince) e le comunicazioni ufficiali dell'allealo impongono un riesame di quanto è accaduto nelle prime giornate.
     1. - Le divisioni costiere hanno resistito il tempo necessario, hanno dato, cioè, quel minimo che si riteneva dovessero dare?
     2. - La seconda linea, quella dei cosiddetti capisaldi, ha resistito o è stata troppo rapidamente sommersa?
     Il nemico accusa perdite del tutto insignificanti, mentre ben 12 mila prigionieri sono già caduti nelle sue mani.
     3. - Bisogna sapere che cosa è accaduto a Siracusa, dove il nemico ha trovato intatte le attrezzature del porto, e ad Augusta, dove non fu organizzata alcuna resistenza degna di questo nome e si ebbe l'inganno provocato dall'annuncio di una rioccupazione di una base che non era ancora stata occupata dal nemico.
     4. - La manovra delle tre divisioni "Goering", "Livorno", "Napoli" fu condotta con la decisione indispensabile e un non meno indispensabile coordinamento? Che cosa è accaduto della "Napoli" e della "Livorno"?