Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     Già il giorno 11 nel pomeriggio nessun ufficiale e soldato italiano si trovava nella zona della brigata Schmalz. Molti ufficiali avevano già nel corso della mattina abbandonato le loro truppe e con autoveicoli si erano recati a Catania e oltre. Molti soldati isolati o in piccoli gruppi si aggirano per la campagna; taluni hanno gettato le armi, le uniformi e indossato abiti civili.
     Davanti alle voci che circolavano non solo a Roma sulla resa di Augusta, il Supermarina mandava al Duce in data 15 luglio un promemoria n. 28 nel quale, riferendosi a un discorso pronunciato in una riunione di gerarchie, si annunciava un'inchiesta che non avrebbe potuto espletarsi in breve tempo a causa delle attuali vicende. Dopo una serie di considerazioni sulla efficienza della base il Supermarina finiva tuttavia per ammettere essere indubbio che la distruzione e lo sgombero delle opere a nord della Piazza sono stati prematuri e che lo sgombero è avvenuto disordinatamente.
     La nota consegnata dal generale Rintelen non rimaneva senza risposta. In data 18 luglio, il Duce mandava un telegramma al Führer, nel quale, sulla base degli elementi giunti a Roma, veniva rettificato il giudizio espresso nella nota Rintelen ed era detto fra l'altro testualmente: In Italia il nemico ha aperto il secondo fronte sul quale concentrerà le ingenti possibilità offensive dell'Inghilterra e dell'America, per conquistare non solo l'Italia, ma anche aprirsi la via dei Balcani nel momento in cui la Germania è fortemente impegnata sul fronte russo.