Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     — È venuto l'ordine di partire!
     Mussolini discese accompagnato da un gruppo di ufficiali dai quali, giunto al pianterreno, si accomiaṭ, e mentre stava per salire nella macchina un generale si presenṭ con queste parole:
     — Generale di brigata Polito, capo della Polizia militare del Comando Supremo!
     Mussolini non domanḍ nulla, convinto che la meta del viaggio notturno fosse la Rocca delle Caminate. Le tendine erano abbassate, ma non i vetri; da uno spiraglio, Mussolini si avvide che la macchina passava davanti all'ospedale di Santo Spirito. Non si andava dunque verso la Flaminia, ma verso l'Appia. Agli innumerevoli posti di blocco i carabinieri, avvertiti dalle staffette, si limitavano a far rallentare un poco la corsa della macchina. Giunto all'imbocco della grande strada per Albano, Mussolini domanḍ:
     — Dove andiamo?
     — Verso il sud.
     — Non alla Rocca?
     — È venuto un altro ordine.
     — Ma voi chi siete? Io ho conosciuto in altri tempi un ispettore di P. S. che si chiamava Polito.
     — Sono io.
     — Come siete diventato generale?
     — Per equiparazione di grado.
     L'ispettore di P. S. Polito era ben noto a Mussolini. Egli aveva effettuato, durante gli anni del Regime, alcune brillanti operazioni come la cattura di Cesare Rossi a Campione e la liquidazione della banda Pintor in Sardegna. Il Polito durante il viaggio narṛ molti interessanti e anche, inediti particolari sulle due operazioni. Dopo Cisterna la macchina rallenṭ la sua corsa. I discorsi cessarono. Il Polito, che aveva continuamente fumato, abbasṣ il vetro e chiaṃ il colonnello dei carabinieri Pelaghi per sapere dove erano.