Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     «Di quanto precede la documentazione è in mia mano e naturalmente rimane a piena disposizione di Vostra Eccellenza.
     «Sono sicuro che queste cifre, così lontane dalle astronomiche fantasie dei calunniatori anonimi, saranno dal sereno spirito di V. E. valutate non quale il disonorante bottino di un approfittatore, bensì come l'equo frutto di una vita intensamente operosa.
     «Ed è per questo, Eccellenza, che io mi rivolgo soltanto al Maresciallo Badoglio, perché siano tutelati la memoria e l'onore di un soldato d'Italia. — Galeazzo Ciano».
     Il discorso di Churchill del 22 settembre prova che già verso la ultima decade di agosto erano state fissate a Lisbona le clausole della resa a discrezione, almeno le principali. Fra di esse ve n'era Una che contemplava la consegna di Mussolini al nemico. Ciò non ha precedenti nella storia umana! Nei giorni confusi del settembre, dopo la liberazione del Gran Sasso, i giornali non pubblicarono il testo stenografico integrale del discorso di Churchill. Sebbene in ritardo, vale la pena di farlo oggi, perché la documentazione risulti completa. Alla Camera dei Comuni, il 22 settembre, narrando le vicende italiane, Churchill così parlò:
     «La resa incondizionata comprende, naturalmente, ogni cosa. Non era soltanto prevista in modo speciale la consegna, in un secondo tempo, dei criminali di guerra, ma era stata stipulata una clausola speciale per la consegna del signor Mussolini. Non è stato però possibile disporre per la sua consegna separata prima dell'armistizio e prima che avvenisse il nostro grande sbarco, poiché ciò avrebbe certamente rivelato le intenzioni del Governo italiano al nemico, il quale si inframmetteva in ogni cosa e lo teneva perfettamente in suo potere.