Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     Solo attraverso questa prova si potrà rispondere ad un altro non meno angoscioso interrogativo: siamo di fronte ad un eclissi o a un tramonto?
     Nella storia di tutte le Nazioni ci sono periodi simili a quelli che l'Italia attualmente traversa. Qualche cosa del genere dovette accadere e accadde in Russia dopo la pace di Brest-Litowsk. Il caos nel quale sorse il leninismo durò praticamente sei anni. Quanto è accaduto di poi dimostra che si trattava di un eclissi, non di un tramonto. Eclissi fu quello della Prussia dopo Jena, battaglia nella quale i Tedeschi si batterono come sempre eroicamente e perdettero, falciato dalla morte, quello che fu chiamato il "fiore dell'esercito di Prussia" e lo stesso comandante in capo, duca di Brunswick.
     Gli intellettuali italiani di oggi tengono un atteggiamento non diverso da quello di Johannes von Muller, il Tacito tedesco. Lo stesso Hegel salutò in Napoleone l'anima del mondo, allorché il vincitore traversò Jena.
     I vessilliferi dell'illuminismo berlinese si profusero in saluti al "liberatore". Non ci fu allora un principe Doria Pamphili, berlinese, sotto la specie del conte Von der Schulemburg-Kehnert? Ma fu un eclissi. La coscienza nazionale prussiana ebbe un risveglio potente e rapido. Le grandi tradizioni fridericiane erano soltanto sopite.
     Uomini come Stein, Gneisenau, Schaarnhorst furono i campioni della ripresa. E soprattutto il filosofo Fichte coi suoi discorsi alla nazione tedesca. Bisogna rileggerli.
     È una lettura corroborante anche per gli Italiani del 1944. Udite come parla dei Romani questo grande fra i filosofi della Germania: