Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     Il suo atteggiamento di prima, il suo discorso nella seduta del Gran Consiglio, la sua fuga in aereo dall'Italia, con passaporti badoglieschi, tolgono anche l'ombra del dubbio sulla parte sostenuta da lui nell'effettuazione della congiura. Da lui, prima Sottosegretario all'Interno, quindi Sottosegretario agli Esteri, successivamente Ministro degli Esteri, poi ambasciatore a Londra, finalmente Ministro della Giustizia e nel contempo Presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni nonché conte col predicato di Mordano. Poteva bastare? No. Non bastava.
     Ai primi di marzo del 1943, egli si presentò a Palazzo Venezia, munito dell'annuario del Ministero degli Esteri e così parlò a Mussolini:
     — Non è la prima volta che io sono imbarazzato davanti a te, ma in questa circostanza lo sono in modo particolare. Tu sai che dopo un certo periodo di tempo gli ambasciatori, specialmente se sono stati lunghi anni accreditati presso la Corte di San Giacomo a Londra, sono insigniti del Collare dell'Annunziata. Io credo di trovarmi in queste condizioni. Vorresti parlarne al re?
     Questi erano i discorsi che annoiavano terribilmente Mussolini. Già, altra volta, a proposito del Collare, egli aveva rinunciato al suo, in favore di Tomaso Tittoni.
     — Va bene — rispose Mussolini — ne parlerò al prossimo colloquio.
     Così avvenne. Ma di primo acchito il re non parve affatto entusiasta della cosa.
     — Anzitutto, — egli disse, — non è vero che chi è stato ambasciatore a Londra sia per ciò decano degli ambasciatori e abbia diritto al Collare. Questo è un motivo che non va. L'altro, ampliamento del territorio dello Stato, non esiste nel caso Grandi. Egli può essere insignito del Collare solo in quanto è Presidente della Camera. Però, conferendolo a lui, bisognerebbe darlo anche al conte Suardo, Presidente del Senato, e non è il caso dopo le chiacchiere fattesi, in questi ultimi tempi, a carico di senatori che avrebbero fornito notizie alla Polizia.