La prima manifestazione del Fascismo risale agli anni 1914-1915, all'epoca della prima guerra mondiale, quando i "Fasci di Azione Rivoluzionaria" imposero l'intervento. Rinascono il 23 marzo 1919 come "Fasci di Combattimento". Tre anni dopo, la Marcia su Roma. Dal 28 ottobre del 1922 bisogna partire, quando si voglia esaminare il ventennio del regime sino al luglio del 1943 e rintracciare le cause prime del colpo di Stato.
Che cosa fu la Marcia su Roma? Una semplice crisi di Governo, un normale cambiamento di Ministeri? No. Fu qualche cosa di più. Fu una insurrezione? Sì. Durata, con varie alternative, circa due anni. Sboccò questa insurrezione in una rivoluzione? No. Premesso che una rivoluzione si ha quando si cambia con la forza non il solo sistema di governo, ma la forma istituzionale dello Stato, bisogna riconoscere che da questo punto di vista il Fascismo non fece nell'ottobre del 1922 una rivoluzione. C'era una monarchia prima, e una monarchia rimase dopo. Mussolini una volta disse che quando nel pomeriggio del 31 ottobre le Camicie Nere marciarono per le vie di Roma, fra il giubilo acclamante del popolo, vi fu un piccolo errore nel determinare l'itinerario: invece di passare davanti al Palazzo del Quirinale, sarebbe stato meglio penetrarvi dentro. Non lo si pensò, perché in quel momento tale proposito sarebbe apparso a chiunque inattuale e assurdo..
Come attaccare la monarchia che invece di sbarrare le porte le aveva spalancate? Il re aveva effettivamente revocato lo stato d'assedio proclamato all'ultima ora da Facta; non aveva ascoltato le suggestioni del Maresciallo Badoglio o quelle che gli erano state attribuite e che provocarono una molto violenta nota del Popolo d'Italia; aveva dato a Mussolini l'incarico di comporre un Ministero, il quale — fatta esclusione delle sinistre incapsulate nella pregiudiziale antifascista — nasceva sotto i segni della rivendicata vittoria e della concordia nazionale.
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