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Fu quello il primo "scontro" della diarchia. Il re sentì che da quel giorno la monarchia cessava di essere costituzionale nel senso parlamentare della parola. Non vi era più alcuna possibilità di scelta. Il gioco dei partiti e la loro alternanza al potere finivano. La funzione della monarchia si illanguidiva. Le ricorrenti crisi ministeriali, insieme con le grandi calamità nazionali e gli auguri di capo d'anno, poi aboliti, erano le sole occasioni nelle quali il re faceva qualche cosa che lo ricordasse agli Italiani, non solo come collezionista di vecchie monete, diligente sino al fanatismo. Durante una crisi ministeriale la sfilata dei papabili al Quirinale era un avvenimento, al centro del quale stava il re. Dal 1925, tutto ciò finiva. Da quell'anno in poi, il cambio dei dirigenti avrebbe rivestito il carattere di un movimento di ordine interno nell'ambito del Partito. |