Non si può toccare il problema dei rapporti fra Stato e Chiesa senza toccare quello educativo, ma, commentando lo sviluppo preso sin dal 1927 dell'O.N.B., affermava la «totalitarietà dell'educazione come una necessità inderogabile alla quale il Fascismo non può rinunciare. Va da sé che l'elemento religioso sarà tenuto presente con la forza della sua dottrina divina ed umana».
Attento ai pericoli rappresentati dalle infiltrazioni di elementi equivoci o allo sciupio dell'etichetta di «fascista» che effettivamente si ebbe in un certo tempo del 1927, Arnaldo affermava che: «in regime fascista — esasperatamente nazionale e totalitario — solo i fascisti hanno il diritto del comando. Se un'associazione nazionale di professionisti cambia, con la nomina di un Direttorio, la sua vecchia designazione in fascista, non è da credere e sarebbe pericoloso il crederlo, alla conversione automatica di tutti i suoi aderenti al Fascismo. Vi sono forze nazionali che vanno inquadrate, guidate e sorrette dai fascisti. Il distintivo della fede e del valore non può essere che privilegio di una forza politica consapevole, che regge in tutte le vicende il comando, tiene fede alla parola ed ha la convinzione assoluta del suo credo».
Dopo quasi un quinquennio di attività giornalistica, Arnaldo, dettava nei seguenti capisaldi i risultati della sua molteplice esperienza a proposito di stampa fascista: «esclusione di aggettivi altisonanti, stile severo, aderenza alla realtà, conclusioni in armonia con le premesse, la vita pratica interpretata fedelmente giusta la teoria ed il metodo fascista. Si possono concedere le attenuanti per gli aggettivi solamente parlando della fede fascista che ha avuto i suoi martiri e del Mito che tutti sovrasta. Il notiziario non bisogna temerlo: bisogna che sia ricco, abbondante, nuovo, originale, e che, possibilmente, si riferisca alla parte migliore dell'umanità, a quella che pensa, che vive, che si anima per le cose belle, che si eleva al disopra delle mediocrità, che si esalta nella purezza dei pensieri e nelle opere buone. Si potrebbero abolire le cronache dei suicidi e le cronache nere che si riferiscono ad esseri inumani ed abbietti».
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